Grazie ad una gestione accurata degli strumenti web 2.0, si possono raggiungere aree di mercato più diffuse con minori investimenti, tanto da rendere sostenibile anche l’offerta di servizi o prodotti di nicchia. A vantaggio di chi vende e di chi compra.
Secondo il principio di Pareto si calcola che in un esercizio commerciale tradizionale circa il 20% dei prodotti genera l’80% delle vendite; mentre il restante 80% solo il 20%. Questo fenomeno è incrementato dall’attenzione che l’esercente investe su quel 20% di prodotti “best-seller”, promuovendoli in vetrina ed esponendoli vicino alle casse, mentre trascura gli altri 80%, relegati in fondo al magazzino.
I nuovi modelli di business web 2.0, invece, abbattendo i costi di promozione e distribuzione dell’offerta, tendono a puntare di più sull’intera gamma dei prodotti e dei mercati, anche quelli a minor numero di transazioni potenziali. E’ proprio questo il famoso concetto della lunga coda, teorizzato da Chris Anderson, direttore di WIRED Usa. Facciamo qualche esempio:
- la lunga coda è l’80% di prodotti che generano il 20% del fatturato;
- è la infinita serie di libri che vendono una sola copia;
- sono i milioni di microaziende che investono meno di 100 euro di pubblicità su Facebook;
- … e così via senza escludere l’offerta informativa della blogsfera che, in qualche modo, risponde alla stessa regola.
Ok, ma come si sfrutta la cosiddetta lunga coda?
- Se l’offerta è basata sul web insiste su un mercato sicuramente più ampio, nel quale anche il prodotto di nicchia riesce a trovare una richiesta sufficiente a generare profitto.
- Adottando nuovi standard di comunicazione e interazione, come funzionalità self-service, interfacce customer oriented, pricing model intuitivi e progressivi, si agevola l’utente a usufruire dei nostri servizi.
- L’impresa che sfrutta il web come leva competitiva può avere costi minori di una impresa tradizionale e, di conseguenza, offrire il prodotto a prezzi più bassi.
Ovviamente le aziende che offrono prodotti o servizi digitali sono facilitate in questo approccio. Ma la prima lezione del web 2.0 può essere utile per chiunque: sfruttiamo il web per raggiungere le nicchie del nostro mercato potenziale, ovunque esse siano; curiamo la nostra lunga coda, offrendo prodotti e servizi accessibili; usiamo le tecnologie digitali per migliorare la relazione con i nostri clienti, ma anche con i fornitori e partner. L’information technology può aiutarci ad essere più competitivi, anche se non siamo Amazon o Flickr.